venerdì 9 aprile 2010

"Sweet" home Alabama...

E' un bel po' che non mi faccio vivo qui...
...aspetta, prima di iniziare a scrivere vado a comprare le sigarette và...
...rieccomi.
Dunque dicevamo. In questi giorni mi son passati per la testa 250mila pensieri. Alcuni belli, altri meno belli. Alcune paure crescono ed altre sembrano affievolirsi. Le incertezze sul futuro in questi giorni di crisi sono al primo posto di uno come me che (sebbene già "affacciato" da un pò nel mondo del lavoro) sembra non ancora trovare il suo posto nel mondo. E intanto i politici parlano, parlano, parlano.
A proposito. Ma avete pensato a che figura da niente faremo quando verrà a mancare (in modo naturale per carità, non voglio dar adito a fraintendimenti!!) Berlusconi? Io non sono berlusconiano, premettiamolo. Però ieri pensavo che sicuro ci sarà gente che, a dir poco, festeggerà quel giorno (col clima che si sta creando e si è creato in questi anni non ci vuole un veggente per fare questa previsione). Beh quel giorno, in quel preciso mucchietto di ore, io credo che faremo una figura pessima agli occhi del mondo.
Però è questo esser "strano" che fa dell'Italia un posto così speciale no? Ok è vero, a volte vorrei emigrare (soprattutto dopo aver visto le statistiche degli stipendi medi delle altre nazioni europee... cacchio ci supera di un buon 10% pure la Grecia!), ma io amo l'Italia. Forse è per questo che soffro tanto ogni volta che vado al sud.
Si perchè il sud ormai è a pezzi. Diciamocelo ragazzi. Le mamme dei ragazzi del sud ormai son un pò come le donne spartane rassegnate a perdere i propri figli che devono andar via (per fortuna noi non si va in guerra contro ateniesi e persiani). E' una mentalità che vedo che al nord non c'è. Giù c'è una certa rassegnazione al fatto che, volente o nolente, devi andar via per trovar lavoro. Dipende anche dal fatto che, sin da piccolo, vedi pezzi di famiglia e amici andar via e sembra tutto normale. E al sud chi resta? Resta chi non ha le possibilità e la forza di andar via. Resta chi vuole cambiare le cose (pochissimi), ma poi si rende conto che è una lotta contro i mulini a vento. Resta chi la fa da padrone (criminali et similia). Lo so, è orribile da dire, ma cavolo ogni volta che torno giù trovo le cose peggiorate. Sembra di assistere alla morte di una balena spiaggiata e ti strazia il cuore.
Anyway... see ya soon ppl.

1 commento:

  1. purtroppo, conosco fin troppo bene l'argomento, il dilemma è amletico: restare o partire? ma c'è la terza opzione: tornare, dopo essere stati via a lungo, quando quelli che son restati cominciano a pensare che sia ora di partire a loro volta...si chiama disperazione...siamo sempre più basso...scusa il delirio...

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